Il progetto
La cucina geografica vuole essere un altro viaggio intorno al mondo con gli occhi di un esploratore e la curiosità di un palato avventuroso. Non è solo una raccolta di piatti etnici ma piuttosto è un vagabondare tra nazioni e ricette alla scoperta di incontri inattesi tra ingredienti, della miriade di sensazioni che questi possono suscitare e delle storie che possono raccontare.
In questa geografia dei sapori, una sorta di mappa fisica e immaginaria, si attraverseranno Stati e confini, storie, culture e modi di pensare e vedere il mondo, facendone esperienza attraverso il cibo e le parole.
Nella sezione Viaggi si potranno gustare le ricette originali dei diversi Paesi, divise in base alla provenienza o agli alimenti; nella sezione Incontri saranno invece presentate rivisitazioni di alcune ricette oppure alchimie e mescolanze tra ingredienti lontani geograficamente e culturalmente. Infine, nella sezione Itadakimasu ci saranno le piccole storie, quelle che ci riguardano da vicino, che segnano il nostro rapporto col cibo – di amore o di odio – e che in un certo senso danno la misura di come ci piace stare al mondo e in relazione agli altri.
Questo diario di viaggi culinari non vuole essere un punto di approdo sicuro ma uno spazio in divenire dove ogni volta sarà necessario azzerare la concezione di gusto che abbiamo, andando un po’ contro le nostre certezze. In altre parole, fare vuoto per sperimentare e accogliere nuovi modi di vivere il cibo e di rimando la memoria, le radici, la cultura di un popolo.
Nel peregrinare tra fornelli e prelibatezze di ogni sorta, si potrà conoscere ciò che è altro e diverso solo aprendosi al mondo. Sarà richiesta una certa dose di coraggio perché bisognerà chiudere gli occhi: la meta, infatti, sarà incerta finché non si sarà assaggiato il primo boccone.