Ogni festa ha il suo dolce tradizionale: in Italia il panettone fa subito pensare al Natale così come la colomba alla Pasqua mentre in Inghilterra c’è la tradizione degli hot cross buns. E se da noi è impensabile mangiare il panettone fuori stagione, in Polonia invece esiste un dolce che va bene tanto per le feste natalizie quanto per quelle pasquali…o per risultare positivi al test per gli oppiacei (avete sentito bene!). Si chiama makowiec e nasconde uno “stupefacente” ripieno ai semi di papavero. Pronti a scoprirlo e a conoscere la sua storia più nel dettaglio?
Come dicevo nell’introduzione, il makowiec è un rotolo simile ad uno strudel che racchiude un soffice impasto di semi di papavero macinati, noci, arancia candita e uvetta. Esteticamente è fascinoso, ricoperto com’è da una glassa allo zucchero e pezzi di arancia candita, oppure spolverato con lo zucchero a velo. Al taglio rivela una spirale che ricorda l’abbraccio dello yin e lo yang e che trascina l’occhio (e la bocca) al suo centro. A dispetto di quanto si possa credere, non è eccessivamente dolce ma ha un gusto equilibrato: proprio quel livello di zuccheri che ti spinge a cercarne un altro pezzo. Desiderio dettato solo da una questione di sapore oppure c’entra qualcosa l’assuefazione data dai semi di papavero?
Eh sì, care lettrici e lettori de La cucina geografica, perché a quanto pare il makowiec è famoso nella sua patria – la Polonia – in quanto ritenuto responsabile di immettere morfina nell’organismo attraverso i semi di papavero. Realtà o leggenda?
I semi di papavero sono commestibili e utilizzati in cucina da millenni, soprattutto dai popoli dell’est europeo. I semi sono ottenuti dal papavero da oppio – il Papaver somniferum – il cui lattice contiene fino ad ottanta alcaloidi, tra cui la morfina e la codeina, molecole che vengono usate nel trattamento del dolore lieve e moderato. Facendo una veloce ricerca, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) conferma effettivamente che i semi di papavero possano essere contaminati dalla morfina a seguito di infestazioni o durante le fasi di raccolta.
Allora non sembra più tanto assurdo che basti consumare questi piccoli semi blu per risultare positivi alla morfina, come scoperto accidentalmente da una donna di Cracovia nel 2014 dopo aver svolto alcune analisi del sangue. La positività all’oppiaceo è stata ricondotta ai semi di papavero contenuti nel makowiec venduto da una catena di negozi. La storia è ovviamente rimbalzata sui giornali, si pensava addirittura che la catena potesse nascondere un giro di droga ma è stata ridimensionata dall’Istituto forense di Cracovia: fortunatamente i rotoli non ponevano alcun rischio per la salute.
Una storia simile si è accaduta in Italia: un uomo si è visto negare l’accesso ad un concorso pubblico perché risultato positivo alla morfina…dopo aver mangiato dei crackers della Mulino Bianco ricoperti di semi di papavero. La storia durata ben 11 anni e si è conclusa con la condanna della Barilla a risarcire il danno poiché in etichetta non era precisato della possibile presenza di morfina.
Tuttavia, non c’è niente di cui preoccuparsi come ribadito dalla stessa EFSA: bisognerebbe consumare ingenti quantità di semi di papavero, soprattutto di quelli non trattati, e in ogni caso le segnalazioni di effetti nocivi sono pochissime. Dei problemi potrebbero insorgere nel momento in cui decidiate di fare incetta di makowiec (e di semi di papavero in generale) e poi sottoporvi ad un test per gli oppiacei. Ahimè, Il risultato negativo non è garantito.
In tutti gli altri casi, e soprattutto a Pasqua e a Natale, il makowiec invece è altamente consigliato: mangiarlo significa infatti assicurarsi un futuro roseo e ricco di denaro.
Questa “straordinaria” proprietà è conferita ancora una volta dai semi di papavero, elemento imprescindibile del makowiec proprio perché simbolo di ricchezza: ogni seme rappresenta infatti una moneta. L’usanza di consumare questo dolce rotolo ai semi di papavero a Pasqua e Natale deriverebbe anche da alcune leggende cristiane che vogliono che il papavero abbia messo radici proprio nel punto in cui cadde il sangue di Gesù durante la crocifissione.
Che siate credenti o meno, desiderosi di guadagnare qualche soldo in più (che diciamocelo, male non fa) o amanti del pericolo in procinto di sottoporvi ad un test per gli oppiacei, allora il makowiec fa proprio al caso vostro. Ecco la mia ricetta:
Ingredienti per due rotoli di semi di papavero
Per il ripieno
- 150 g di semi di papavero (più 200-250 ml di acqua bollente)
- 50 g di zucchero
- 2 bianchi d’uovo montati a neve
- 15 g di burro
- 1 cucchiaio e mezzo di miele
- 35 g di uvetta ammorbidita
- 5-6 gocce di estratto di mandorle
- 20 g di noci in piccoli pezzi
- ½ cucchiaino di cannella
- 25 g di arance candite a cubetti
Per la pasta (lievitazione 1-1,5h)
- 125 ml di latte
- ½ bustina di lievito di birra disidratato (Paneangeli – Mastro Fornaio)
- 15 g di zucchero
- 250 g di farina
- 1 pizzico di sale
- 2 tuorli d’uovo
- 25 g di burro ammorbidito
- 1 cucchiaino di pasta di vaniglia
Per la glassatura:
- 10 ml di acqua tiepida
- 80 g di zucchero a velo
- arancia candita per decorare
- semi di papavero per decorare
Procedimento
Come primo passaggio, riscaldate circa 200-250 ml di acqua fino ad ebollizione. Mettete i semi di papavero in una casseruola e versatevi sopra l’acqua bollente, fino a coprirli per intero. Lasciate riposare i semi di papavero fino a raffreddamento e nel frattempo dedicatevi alle operazioni successive.
Iniziate a preparare l’impasto. Riscaldate il latte fino ad una temperatura di 35-40°C, aggiungete lo zucchero e la mezza bustina di lievito. Mescolate con un cucchiaino e lasciate riposare per 5 minuti.
In una ciotola capiente versate la farina, il sale, i due tuorli d’uovo, il burro ammorbidito e la pasta di vaniglia. Versate ora anche il mix di latte, lievito e zucchero preparato in precedenza e incominciate ad impastare con le mani fino ad ottenere un panetto. Mettetelo da parte e copritelo con un canovaccio. Dovrà lievitare per 1-1,5 ore o fino a raddoppio delle dimensioni.
Dedicatevi ora al ripieno. Riprendete i semi di papavero, eliminate l’acqua in eccesso e macinateli finemente.
A parte, montate i bianchi d’uovo con lo zucchero.
A questo punto, aggiungete ai semi di papavero macinati tutti gli altri ingredienti: il burro, il miele, l’uvetta, qualche goccia di estratto di mandorle (facoltativo, se non vi piace il gusto potete eliminarlo; in ogni caso pochissime gocce sono sufficienti per non alterare il gusto del ripieno), le noci, la cannella e le arance candite. Mescolate.
Infine, incorporate al precedente ripieno anche gli albumi montati a neve.
Adesso è il momento di preparare il rotolo ai semi di papavero. Passato il tempo della lievitazione, riprendete l’impasto e dividetelo in due parti uguali. Con l’aiuto di un matterello stendete la pasta in forma rettangolare: dovrà essere alta circa 3 mm.
Dividete il ripieno e versatelo su entrambi i rettangoli, lasciando 2 cm liberi da ogni bordo. Non esagerate col ripieno ma non siate nemmeno avari.
Partendo dal lato lungo, iniziate ad arrotolare l’impasto su sé stesso proprio a formare un rotolo. Ripiegate le estremità del rotolo verso il basso, in modo da chiuderlo ed evitare la fuoriuscita del ripieno di semi di papavero.
Trasferite ogni rotolo su un foglio di carta da forno e avvolgetelo. Questo passaggio è necessario per evitare che la pasta esterna si bruci.
Cuocete in forno ventilato a 170-180°C per circa 30 minuti (come sempre adattate temperatura e tempi in base al vostro forno: il mio ultimamente cuoce davvero veloce).
Terminata la cottura, fate raffreddare il rotolo e nel frattempo preparate la glassa all’acqua. In una tazza mettete lo zucchero a velo e versate l’acqua, mescolando velocemente. La glassa dovrà risultare liscia e senza grumi. Se troppo compatta, aggiungete qualche goccia d’acqua ancora, se troppo “acquosa”, aggiungete ancora dello zucchero a veloce.
Ricoprite con la glassa il vostro rotolo e decorate con i semi di papavero e arancia candita.