Quando ancora abitavo in Inghilterra, spesso la mattina trovavo la mia coinquilina intenta a preparare la colazione in una pentola. Un profumo dolciastro si spandeva in cucina, sapeva di latte e cannella. Era una colazione invitante ma dall’aspetto un po’ strambo, assomigliando infatti ad una zuppa. Una zuppa? Appena svegli? Non è possibile. Invece vi assicuro che da quando ho sperimentato (e affinato) questo piatto è uno dei modi migliori per regalarsi il buongiorno. Di cosa sto parlando? Della ricetta del porridge o della zuppa coi fiocchi di avena.
Il porridge è un piatto a base di fiocchi o farina di cereali, fatti bollire in acqua o nel latte fino ad ottenere una crema densa, che si può poi arricchire in vario modo. Consumato a colazione, nella versione salata ma soprattutto in quella dolce, il porridge ha come base principale i fiocchi di avena ma si possono utilizzare anche il riso, il grano, il mais, l’orzo o il grano saraceno. Anche la polenta è un tipo di porridge come lo è anche la kasha o grechka che ho preparato qualche tempo fa e che trovate qui.
La zuppa d’avena è l’emblema della cucina anglosassone, in particolare di quella scozzese. Più in generale è un piatto che si ritrova nei paesi nordici, tra cui anche in Russia, Scandinavia e parte della Germania. Il nome porridge deriva dal termine pottage, ossia da quella tecnica di bollire i cereali in una pentola (in inglese chiamata per l’appunto “pot”) fino ad addensarli. Se si guarda a quando il termine è comparso per la prima volta, nel XVII secolo, sembrerebbe allora che la ricetta del porridge sia nata da poco. In realtà la sua preparazione è vecchia quasi quanto l’origine dell’uomo.
I nostri antenati, infatti, hanno potuto sperimentare per la prima volta il sapore dei cereali attraverso un metodo di cottura semplicissimo: la bollitura. Bollire i cereali serviva a renderli digeribili e appetitosi. Anzi molto probabilmente, possiamo dire che il porridge è stato il primo piatto che l’uomo ha imparato a cucinare e da cui è iniziato un viaggio di scoperta dei cereali per l’intero genere umano. Seguendo infatti le parole dello storico americano David Shields:
“Il porridge rappresenta quel piatto in cui il sapore dei cereali più primordiali è stato registrato per la prima volta dall’uomo, per poi essere elaborato nelle culture di tutto il mondo.”
Basta infatti guardare a quanti piatti a base di cereali cucinati nello stile della ricetta del porridge esistono in tutto il globo. Oltre alla già citata polenta a base di mais e alla kesha russa a base di grano saraceno, in Asia orientale troviamo il congee preparato con il riso bollito, mentre in Messico preparano il champurrado: una miscela di farina di mais, zucchero, latte e cioccolato.
Il porridge non mancava nemmeno nella dieta degli antichi romani, come piatto altamente salutare e nutriente. Si chiamava puls ed era una specie di farinata liquida ottenuta sempre dalla bollitura di vari cereali come il grano o l’orzo, conditi con il sale, oppure con miele, uova e formaggio per una versione pregiata. Non è un azzardo quindi dire che la storia del nostro mondo poggia sulle spalle di un semplice piatto di porridge.
A questo proposito, tra gli aspetti più affascinanti del porridge ci sono infatti le innumerevoli proprietà nutritive. I fiocchi d’avena in particolare sono classificati come superfood, ricchi in vitamine e minerali, favoriscono l’abbassamento del colesterolo e hanno un basso indice glicemico. La ricetta del porridge merita allora di entrare a pieno titolo nella nostra dieta quotidiana, sebbene sia lontana dalle classiche colazioni all’italiana con cornetto e cappuccino.
Inoltre, il loro gusto neutro e versatile lascia ampio spazio alla creatività e alla sperimentazione per creare abbinamenti colorati, agrodolci o delle vere bombe energetiche e salutistiche. Io ad esempio non ho resistito ad una versione golosa ma al contempo bilanciata e carica di vitamine. Infatti, per il mio porridge ho usato una base di cinque cereali (avena, grano, orzo, segale e riso) a cui ho aggiunto i semi di cardamomo che donano delle profumate note aromatiche e abbracciano i succosi spicchi di pompelmo rosa e gli effluvi rotondi del cioccolato fondente fuso.
Per terminare è sufficiente qualche dorata goccia di miele e la croccantezza delle mandorle pelate. Il consiglio che vi lascio è quello di divertirvi trovando la versione che più vi piace. Potreste variare usando pesche e fragole ad esempio ma anche sostituendo al miele lo sciroppo d’acero e alle mandorle le nocciole.
Ingredienti per una persona:
- 50 g di fiocchi di cereali misti (avena, grano, orzo, segale e riso)
- Acqua q.b.
- 1 pizzico di sale
- 150 ml latte
- 1 baccello di cardamomo
- 1 pompelmo rosa
- 10 mandorle pelate
- 1 cucchiaino di miele
- 15 gr di cioccolato fondente
Procedimento:
Mettete i fiocchi di cereali in una tazza, copriteli con acqua e lasciateli in ammollo per tutta la notte. Questo passaggio è necessario per ammorbidirli. In alternativa potreste usare i fiocchi già precotti: in questo caso potreste già usarli direttamente senza metterli in ammollo.
La mattina seguente, i fiocchi dovrebbero aver assorbito tutta l’acqua. In caso contrario, eliminate quella in eccesso.
Versate i fiocchi in una padella antiaderente e iniziate a cucinarli a fuoco medio. Passati tre minuti, versate il latte e continuate la cottura per 5-10 minuti, a seconda della densità che vorrete dare al vostro porridge: più denso (5 minuti) o più morbido (10 minuti). Aggiungete anche i semini contenuti nel baccello di cardamomo ridotti in polvere.
Terminata la cottura, versate il vostro porridge all’interno di una ciotola per colazione e aggiungete gli ingredienti che più preferite. Nel mio caso ho aggiunto prima il cioccolato fondente e ho riscaldato il porridge per 10 secondi nel forno a microonde alla massima potenza per fonderlo parzialmente.
Aggiungete infine gli spicchi di pompelmo rosa, le mandorle e versate un cucchiaino di miele a filo. Buona colazione 🙂